Su Facebook abbiamo scovato un video che vale la pena guardare, se conoscete l'inglese: Hugh Laurie e Ellen DeGeneres si sfidano a colpi di slang e di comicità... davvero imperdibile!
Grazie a Carla Palmieri e Gioia Guerzoni che hanno condiviso il video su Facebook!
martedì 27 settembre 2011
lunedì 26 settembre 2011
I diari di viaggio di Virginia Woolf
Virginia Woolf è ricordata come grande scrittrice modernista, critico letterario e sostenitrice dei diritti delle donne. Non tutti sanno, però, che fu anche un'assidua viaggiatrice.
Oggi vi presentiamo un estratto inedito dai suoi Diari di viaggio del 1906-1909, periodo in cui Virginia Woolf visitò l'Italia, la Grecia e la Turchia. Li abbiamo tradotti per Mattioli 1885 e usciranno in libreria il 5 ottobre. Sono testi ora poetici ora pungenti, in cui le descrizioni dei luoghi si mescolano a bozzetti psicologici delle persone incontrate e a riflessioni sulla scrittura, annotate proprio nel momento in cui Woolf si preparava a scrivere il suo primo romanzo. Il volume contiene anche una nostra postfazione e un ricco apparato di note.
Buona lettura!
Scarica l'estratto pubblicato su la Repubblica del 18 settembre (vai alle pp. 42-43) e leggi le altre recensioni sul nostro sito.
Se l'argomento ti interessa, puoi anche ascoltare la voce della scrittrice e leggere il resoconto di un viaggio in Inghilterra nei luoghi di Virginia Woolf.
Oggi vi presentiamo un estratto inedito dai suoi Diari di viaggio del 1906-1909, periodo in cui Virginia Woolf visitò l'Italia, la Grecia e la Turchia. Li abbiamo tradotti per Mattioli 1885 e usciranno in libreria il 5 ottobre. Sono testi ora poetici ora pungenti, in cui le descrizioni dei luoghi si mescolano a bozzetti psicologici delle persone incontrate e a riflessioni sulla scrittura, annotate proprio nel momento in cui Woolf si preparava a scrivere il suo primo romanzo. Il volume contiene anche una nostra postfazione e un ricco apparato di note.
Buona lettura!
Scarica l'estratto pubblicato su la Repubblica del 18 settembre (vai alle pp. 42-43) e leggi le altre recensioni sul nostro sito.
Se l'argomento ti interessa, puoi anche ascoltare la voce della scrittrice e leggere il resoconto di un viaggio in Inghilterra nei luoghi di Virginia Woolf.
venerdì 16 settembre 2011
Se il traduttore si ammala... oggi c'è un piano di assistenza su misura
Quando un traduttore editoriale si ammala è un grosso problema, perché se non è in grado di lavorare le sue entrate si azzerano. Se poi ha anche una famiglia da mantenere, la situazione diventa davvero difficile.
Se è capitato anche a te di lamentarti della situazione, puoi rilassarti almeno un po': da oggi le cose vanno meglio. Il Sindacato Traduttori Editoriali ha stipulato un accordo con la società di mutuo soccorso Insieme Salute, grazie al quale chi si iscrive al piano di assistenza sanitaria potrà finalmente ricevere un sostegno economico in caso di malattia.
Questo il succo dell'accordo:
Ringraziamo i colleghi del Sindacato Traduttori che hanno lavorato a lungo per raggiungere questo accordo!
Se è capitato anche a te di lamentarti della situazione, puoi rilassarti almeno un po': da oggi le cose vanno meglio. Il Sindacato Traduttori Editoriali ha stipulato un accordo con la società di mutuo soccorso Insieme Salute, grazie al quale chi si iscrive al piano di assistenza sanitaria potrà finalmente ricevere un sostegno economico in caso di malattia.
Questo il succo dell'accordo:
- per iscriversi al piano di assistenza sanitaria occorre essere membri della Sezione Traduttori (se vuoi sapere come iscriverti al Sindacato Traduttori Editoriali, clicca qui: la procedura è semplicissima e i costi molto contenuti);
- l'iscrizione al piano di assistenza sanitaria costa 246 euro l'anno + 12 euro per ciascun familiare stretto al quale si vuole estendere la copertura (la spesa è detraibile al 19%). Per scaricare il regolamento e richiedere maggiori informazioni, clicca qui;
- il piano offre sussidi di malattia e ricovero, assegni di gravidanza, rimborso dei ticket sanitari e delle prestazioni di alta diagnostica, sussidi in caso di invalidità o perdita dell'autosufficienza (leggi questo post per conoscere i dettagli);
- a chi sottoscrive la mutua entro il 1° novembre sarà garantita anche la copertura per le malattie pregresse (tranne quelle croniche o congenite).
Ringraziamo i colleghi del Sindacato Traduttori che hanno lavorato a lungo per raggiungere questo accordo!
domenica 11 settembre 2011
Immagini dal primo translation slam italiano
Per chi non ha potuto assistere di persona al primo translation slam italiano che si è tenuto al Festivaletteratura di Mantova venerdì scorso, ecco alcune immagini:
L'incontro, moderato da Alessandra, si è svolto tra l'autore svedese Björn Larsson e due traduttrici letterarie che si sono cimentate su un suo testo inedito: Laura Cangemi e Katia de Marco.
La sala era gremita (soprattutto di pubblico non specialista) e sono stati messi anche gli altoparlanti fuori, in modo che chi non aveva trovato posto potesse seguire l'evento.
Si è parlato del ruolo del traduttore letterario e del rapporto autore-traduttore, poi l'incontro è entrato negli aspetti più tecnici della traduzione, analizzando le difficoltà del testo e i percorsi mentali seguiti dalle due traduttrici per risolverle, in una sorta di laboratorio dal vivo.
Molte le domande dal pubblico e i momenti divertenti, grazie anche all'umorismo di Björn Larsson: siamo uscite dall'incontro con l'impressione che la traduzione letteraria susciti molto più interesse di quello che di solito pensiamo!
Leggi anche un resoconto dettagliato del secondo translation slam del Festivaletteratura, che si è tenuto sabato 10 settembre.
L'incontro, moderato da Alessandra, si è svolto tra l'autore svedese Björn Larsson e due traduttrici letterarie che si sono cimentate su un suo testo inedito: Laura Cangemi e Katia de Marco.
La sala era gremita (soprattutto di pubblico non specialista) e sono stati messi anche gli altoparlanti fuori, in modo che chi non aveva trovato posto potesse seguire l'evento.
Si è parlato del ruolo del traduttore letterario e del rapporto autore-traduttore, poi l'incontro è entrato negli aspetti più tecnici della traduzione, analizzando le difficoltà del testo e i percorsi mentali seguiti dalle due traduttrici per risolverle, in una sorta di laboratorio dal vivo.
Molte le domande dal pubblico e i momenti divertenti, grazie anche all'umorismo di Björn Larsson: siamo uscite dall'incontro con l'impressione che la traduzione letteraria susciti molto più interesse di quello che di solito pensiamo!
Leggi anche un resoconto dettagliato del secondo translation slam del Festivaletteratura, che si è tenuto sabato 10 settembre.
giovedì 8 settembre 2011
Se leggi questo titolo, fai parte del 20% più fortunato
Ieri ci è caduto l'occhio sui dati del 2008 relativi all'analfabetismo in Italia e riportati in un articolo di Tullio de Mauro: su 100 italiani, 5 non sapevano leggere e scrivere. A questi, si aggiungevano 38 illetterati, in grado di decifrare a stento poche lettere e numeri. E non finiva qui: 33 italiani su 100 stavano un po' meglio dei precedenti, ma non erano in grado di comprendere un testo scritto di media complessità oppure un semplice grafico. Non c'è da stupirsi che in Italia si vendano pochi quotidiani.
Insomma, nel 2008 solo 20 italiani su 100 possedevano gli strumenti di lettura e scrittura necessari per vivere e lavorare in un Paese moderno, e questa percentuale era la più bassa tra quelle rilevate: solo lo stato messicano del Nuevo Léon aveva ottenuto risultati peggiori.
I dati sono preoccupanti e, a distanza di tre anni, niente fa pensare che le cose siano migliorate. Invece di tagliare le spese per l'istruzione, sarebbe il caso di aumentarle, e non solo: si dovrebbe anche cercare di raggiungere con interventi mirati le persone analfabete e illetterate ormai adulte.
In Italia esiste il Centro per il libro e la lettura, un istituto autonomo del Ministero per i beni e le attività culturali con sede a Roma, ma urgono altre iniziative più capillari.
Tra quelle che conosciamo, vi segnaliamo il progetto dell'associazione Donne di carta, i cui membri vanno nelle piazze e nelle biblioteche di tutta Italia a recitare a memoria brani di libri.
Se siete a conoscenza di altre associazioni o enti che promuovono il libro e la lettura, scriveteci!
Sul sito dell'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica trovate un interessante articolo che analizza nel dettaglio la questione dell'analfabetismo alla luce delle ricerche più recenti.
Insomma, nel 2008 solo 20 italiani su 100 possedevano gli strumenti di lettura e scrittura necessari per vivere e lavorare in un Paese moderno, e questa percentuale era la più bassa tra quelle rilevate: solo lo stato messicano del Nuevo Léon aveva ottenuto risultati peggiori.
I dati sono preoccupanti e, a distanza di tre anni, niente fa pensare che le cose siano migliorate. Invece di tagliare le spese per l'istruzione, sarebbe il caso di aumentarle, e non solo: si dovrebbe anche cercare di raggiungere con interventi mirati le persone analfabete e illetterate ormai adulte.
In Italia esiste il Centro per il libro e la lettura, un istituto autonomo del Ministero per i beni e le attività culturali con sede a Roma, ma urgono altre iniziative più capillari.
Tra quelle che conosciamo, vi segnaliamo il progetto dell'associazione Donne di carta, i cui membri vanno nelle piazze e nelle biblioteche di tutta Italia a recitare a memoria brani di libri.
Se siete a conoscenza di altre associazioni o enti che promuovono il libro e la lettura, scriveteci!
Sul sito dell'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica trovate un interessante articolo che analizza nel dettaglio la questione dell'analfabetismo alla luce delle ricerche più recenti.
martedì 6 settembre 2011
Poliglotti si diventa: le tecniche migliori per imparare le lingue
Quando si impara una lingua, una delle difficoltà principali consiste nel memorizzare i nuovi vocaboli. Come possiamo ricordarne il maggior numero possibile con il minor sforzo?
Le tecniche mnemoniche sono tante: in alcuni corsi di lingue che abbiamo seguito, ad esempio, ci veniva chiesto di leggere un brano e scrivere su un quaderno tutte le parole che non conoscevamo, con il corrispettivo italiano a fianco. Poi dovevamo riaprire ogni giorno il quaderno, coprire la colonna delle parole italiane e verificare se avevamo memorizzato il significato dei vocaboli nella lingua straniera.
Nel tempo sono stati inventati molti metodi, tra cui quello della parola chiave, che consiste nel memorizzare un'immagine basata sul suono della parola da ricordare. Ad esempio, la parola bigote, che in spagnolo significa "baffi", può essere ricordata associandola all'immagine di un tizio bacchettone con dei lunghi baffi, perché bigote assomiglia all'italiano "bigotto", e un bigotto con i baffi ci aiuta a ricordare il significato della parola spagnola. Ma il sistema prevede troppi passaggi, e il recupero delle parole, per quanto preciso, è molto lento.
A quanto pare, la tecnica migliore è la retrieval practice, che consiste nel richiamare una parola alla mente e scriverla o ripeterla ad alta voce. I risultati migliorano ulteriormente se si riceve un feedback sul retrieval (ci viene detto se la parola che ricordiamo è giusta o sbagliata): quindi, il metodo dei nostri corsi di lingua era ottimo!
Questa tecnica non si applica solo allo studio delle lingue, ma all'apprendimento in generale e funziona a qualsiasi età. Un settantenne che aveva iniziato a esercitare la memoria a 58 anni è oggi in grado di recitare tutte e 60.000 le parole del Paradiso perduto di John Milton senza commettere errori: non abbiamo più scuse per rimandare quel corso di lingue a cui pensiamo da anni...
E voi, quali tecniche utilizzate per imparare i vocaboli stranieri?
Se l'argomento vi interessa, leggete anche come imparare 1000 vocaboli di una lingua straniera in 22 ore.
Per saperne di più sulle tecniche mnemoniche leggete I segreti per ricordare su Internazionale e questo articolo in inglese che mette a confronto la tecnica della parola chiave e la retrieval practice.
Su Facebook Monica Arianna Zanetti ha contribuito alla discussione e poi l'ha riportata sul suo blog.
Le tecniche mnemoniche sono tante: in alcuni corsi di lingue che abbiamo seguito, ad esempio, ci veniva chiesto di leggere un brano e scrivere su un quaderno tutte le parole che non conoscevamo, con il corrispettivo italiano a fianco. Poi dovevamo riaprire ogni giorno il quaderno, coprire la colonna delle parole italiane e verificare se avevamo memorizzato il significato dei vocaboli nella lingua straniera.
Nel tempo sono stati inventati molti metodi, tra cui quello della parola chiave, che consiste nel memorizzare un'immagine basata sul suono della parola da ricordare. Ad esempio, la parola bigote, che in spagnolo significa "baffi", può essere ricordata associandola all'immagine di un tizio bacchettone con dei lunghi baffi, perché bigote assomiglia all'italiano "bigotto", e un bigotto con i baffi ci aiuta a ricordare il significato della parola spagnola. Ma il sistema prevede troppi passaggi, e il recupero delle parole, per quanto preciso, è molto lento.
A quanto pare, la tecnica migliore è la retrieval practice, che consiste nel richiamare una parola alla mente e scriverla o ripeterla ad alta voce. I risultati migliorano ulteriormente se si riceve un feedback sul retrieval (ci viene detto se la parola che ricordiamo è giusta o sbagliata): quindi, il metodo dei nostri corsi di lingua era ottimo!
Questa tecnica non si applica solo allo studio delle lingue, ma all'apprendimento in generale e funziona a qualsiasi età. Un settantenne che aveva iniziato a esercitare la memoria a 58 anni è oggi in grado di recitare tutte e 60.000 le parole del Paradiso perduto di John Milton senza commettere errori: non abbiamo più scuse per rimandare quel corso di lingue a cui pensiamo da anni...
E voi, quali tecniche utilizzate per imparare i vocaboli stranieri?
Se l'argomento vi interessa, leggete anche come imparare 1000 vocaboli di una lingua straniera in 22 ore.
Per saperne di più sulle tecniche mnemoniche leggete I segreti per ricordare su Internazionale e questo articolo in inglese che mette a confronto la tecnica della parola chiave e la retrieval practice.
Su Facebook Monica Arianna Zanetti ha contribuito alla discussione e poi l'ha riportata sul suo blog.
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