La definizione è dello psicologo di origine ungherese Mihály Csíkszentmihályi, che ha studiato le caratteristiche delle attività che fanno sentire soddisfatti, allo scopo di trovare il segreto della realizzazione personale. La sua teoria è esposta nel bel volume Flow, pubblicato da Frassinelli nel 1992 (non abbiamo trovato il nome del traduttore!) con il titolo La corrente della vita. Psicologia del benessere interiore, ormai fuori catalogo da tempo, ma reperibile in alcune biblioteche comunali o acquistabile in inglese. I contenuti del volume sono sintetizzati dall'autore in questa TED conference.
Ecco le 9 caratteristiche dello stato di flusso secondo Csíkszentmihályi:
- Bilanciamento tra sfida e capacità. Se il compito è troppo facile, ci annoiamo; se è troppo difficile, cadiamo nella frustrazione. È importante che l'attività ci ponga delle sfide dalle quali possiamo imparare.
- Integrazione tra azione e consapevolezza. Il coinvolgimento è totale e noi siamo una cosa sola con l'attività che svolgiamo. Visti dall'esterno, diamo l'impressione di eseguire il compito con grande scioltezza e naturalezza; questo in realtà deriva dall'esperienza che abbiamo maturato nel tempo.
- Obiettivi chiari. Se definiamo lo scopo di ogni fase dell'attività, questa assume maggiore significato ai nostri occhi e noi possiamo esprimerci al meglio.
- Feedback inequivocabili. Se alla fine di ogni fase dell'attività siamo in grado di ricavare un feedback, ci renderemo conto se il compito è ben svolto o se dobbiamo perfezionare qualche aspetto.
- Concentrazione totale sull'attività in corso. Essere completamente focalizzati su un singolo compito ci permette di vivere nel presente e lavorare al meglio, lasciando fuori tutte le preoccupazioni.
- Senso di controllo. Non ci preoccupiamo dell'eventualità di perdere improvvisamente il controllo delle cose, ma siamo perfettamente concentrati su ciò che stiamo facendo.
- Perdita della consapevolezza di sé. Siamo talmente assorbiti dall'attività da perdere di vista il nostro ego: non ci preoccupiamo più di cosa pensano gli altri o di come metterci in mostra.
- Perdita del senso del tempo. Le ore passano in un lampo.
- Esperienza "autotelica". L'attività diventa un piacere in se stessa e si prova il desiderio di svolgerla proprio perché è gratificante di per sé.
- Ad esempio, possiamo organizzare diversamente il nostro lavoro, fissando obiettivi chiari per la nostra attività professionale ("Voglio tradurre il tale libro entro quest'anno", "Voglio contattare la tale casa editrice e fissare un incontro per presentare i miei progetti" ecc.) e verificando di volta in volta di averli raggiunti (punti 3 e 4). Lo stesso vale per le attività della giornata o del momento.
- Possiamo aumentare la concentrazione sul compito in corso (punto 5) limitando le fonti di interruzioni e distrazioni, ad esempio la posta elettronica (vedi le riflessioni di questo post).