Oggi parliamo di strumenti per la professione: per noi che viviamo sempre incollate al computer è importante usufruire di software che ci agevolino il lavoro, e forse è lo stesso anche per te.
Abbiamo scoperto un sito utilissimo, quello di Giveaway of the Day, dal quale ogni giorno è possibile scaricare gratuitamente (e legalmente!) un programma che di solito si paga, e a volte caro. È anche possibile abbonarsi alla newsletter e ricevere ogni mattina un'e-mail con le informazioni sul programma del giorno.
Noi ad esempio abbiamo scaricato software per convertire i pdf in word, programmi di elaborazione fotografica, utilities per migliorare le prestazioni del computer e tanto altro ancora.
domenica 30 maggio 2010
giovedì 20 maggio 2010
Il fisco dei traduttori editoriali
Ieri siamo state alla facoltà di Mediazione linguistica dell'Università di Padova a raccontare il mestiere del traduttore editoriale.
Abbiamo parlato di ruoli e mansioni all'interno della casa editrice, di filiera editoriale, di buone prassi del traduttore e abbiamo portato diversi esempi pratici delle scelte che ci si trova ad affrontare quando si è alle prese con il testo.
Curiosamente, però, le domande degli studenti si sono concentrate quasi tutte sulle questioni fiscali e sulle tariffe: dato che l'incontro è stato breve, a questi temi avevamo fatto solo un rapido accenno, ma evidentemente la precarietà della professione e le sue stranezze dal punto di vista fiscale hanno colpito molto i ragazzi che si apprestano a entrare nel mondo della traduzione.
Facciamo quindi alcune precisazioni: per quanto riguarda il fisco, il traduttore è inquadrato nel regime del diritto di autore, protetto dalla legge 633 del 22 aprile 1941.
L'articolo 4 della legge dice infatti: "...sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua...".
L'articolo 130 parla invece dei compensi: "Il compenso spettante all'autore è costituito da una partecipazione calcolata, salvo patti in contrario, in base a una percentuale sul prezzo di copertina degli esemplari venduti. Tuttavia il compenso può essere rappresentato da una somma a stralcio per le edizioni di: [...] traduzioni [...]".
In sostanza, quindi, il traduttore editoriale è trattato come un autore per quanto riguarda la normativa fiscale: non apre la partita Iva né fa prestazioni occasionali, ma firma un contratto di cessione dei diritti d'autore che prevede il 20% di ritenuta d'acconto sul 75% dell'imponibile (ma esistono facilitazioni per chi ha meno di 35 anni: in questo caso la ritenuta è del 20% sul 60% dell'imponibile).
A differenza dell'autore, però, di solito viene pagato a stralcio, cioè una tantum: che traduca un libro da 300 copie o un bestseller, quindi, non fa nessuna differenza...
Abbiamo parlato di ruoli e mansioni all'interno della casa editrice, di filiera editoriale, di buone prassi del traduttore e abbiamo portato diversi esempi pratici delle scelte che ci si trova ad affrontare quando si è alle prese con il testo.
Curiosamente, però, le domande degli studenti si sono concentrate quasi tutte sulle questioni fiscali e sulle tariffe: dato che l'incontro è stato breve, a questi temi avevamo fatto solo un rapido accenno, ma evidentemente la precarietà della professione e le sue stranezze dal punto di vista fiscale hanno colpito molto i ragazzi che si apprestano a entrare nel mondo della traduzione.
Facciamo quindi alcune precisazioni: per quanto riguarda il fisco, il traduttore è inquadrato nel regime del diritto di autore, protetto dalla legge 633 del 22 aprile 1941.
L'articolo 4 della legge dice infatti: "...sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua...".
L'articolo 130 parla invece dei compensi: "Il compenso spettante all'autore è costituito da una partecipazione calcolata, salvo patti in contrario, in base a una percentuale sul prezzo di copertina degli esemplari venduti. Tuttavia il compenso può essere rappresentato da una somma a stralcio per le edizioni di: [...] traduzioni [...]".
In sostanza, quindi, il traduttore editoriale è trattato come un autore per quanto riguarda la normativa fiscale: non apre la partita Iva né fa prestazioni occasionali, ma firma un contratto di cessione dei diritti d'autore che prevede il 20% di ritenuta d'acconto sul 75% dell'imponibile (ma esistono facilitazioni per chi ha meno di 35 anni: in questo caso la ritenuta è del 20% sul 60% dell'imponibile).
A differenza dell'autore, però, di solito viene pagato a stralcio, cioè una tantum: che traduca un libro da 300 copie o un bestseller, quindi, non fa nessuna differenza...
venerdì 14 maggio 2010
Il futuro dell'e-book
Ieri siamo state al Salone del libro di Torino e abbiamo assistito a un incontro organizzato dall'Associazione Italiana Editori sul tema "Che fine farà l'e-book?"
Quello che si è capito dell'e-book è che gli editori, per dirla con le parole di Mao (come ha fatto il relatore, Giovanni Peresson di AIE), sono "entusiasti, ma calmi": stanno studiando la situazione e analizzando il mercato, pronti a lanciare il nuovo prodotto.
E' stata presentata anche una ricerca sull'atteggiamento dei consumatori nei confronti dell'e-book (puoi trovarla qui, è dettagliatissima).
Alcuni, come il presidente dell'AIE Marco Polillo, sperano che, grazie a questo strumento, possano avvicinarsi alla lettura anche le persone che di solito non leggono. Si parla soprattutto dei giovani e dei giovanissimi, appassionati di cellulari e PC, e quindi potenzialmente più attratti dalla tecnologia dell'e-book.
Noi abbiamo visto un e-book reader dei più recenti, di formato piccolo, e siamo rimaste molto colpite dalla nitidezza dei caratteri sullo schermo (sembra davvero di leggere sulla carta).
D'altra parte, il grosso handicap è il display: contiene poche decine di parole e obbliga a girare continuamente le pagine elettroniche. Ma sembra un limite facilmente superabile.
Quello che si è capito dell'e-book è che gli editori, per dirla con le parole di Mao (come ha fatto il relatore, Giovanni Peresson di AIE), sono "entusiasti, ma calmi": stanno studiando la situazione e analizzando il mercato, pronti a lanciare il nuovo prodotto.
E' stata presentata anche una ricerca sull'atteggiamento dei consumatori nei confronti dell'e-book (puoi trovarla qui, è dettagliatissima).
Alcuni, come il presidente dell'AIE Marco Polillo, sperano che, grazie a questo strumento, possano avvicinarsi alla lettura anche le persone che di solito non leggono. Si parla soprattutto dei giovani e dei giovanissimi, appassionati di cellulari e PC, e quindi potenzialmente più attratti dalla tecnologia dell'e-book.
Noi abbiamo visto un e-book reader dei più recenti, di formato piccolo, e siamo rimaste molto colpite dalla nitidezza dei caratteri sullo schermo (sembra davvero di leggere sulla carta).
D'altra parte, il grosso handicap è il display: contiene poche decine di parole e obbliga a girare continuamente le pagine elettroniche. Ma sembra un limite facilmente superabile.
domenica 9 maggio 2010
"Da pellegrini sui Sacri Monti": il booktrailer
Avrai sentito parlare dei Sacri Monti, ma forse non li hai mai visitati: beh, se vuoi passeggiare nel verde, pensare, dare un senso al camminare e vedere delle statue stranissime ma affascinanti, ti consigliamo di andarci. Si trovano per lo più sulle colline di Piemonte e Lombardia e sono ad esempio a Varallo, Varese, Oropa: si va in giornata, si fa una camminata abbastanza agevole e poi si torna.
Sono nati come luoghi di pellegrinaggio tra il XV e il XVIII secolo, quando non ci si poteva recare in Terrasanta per via delle contingenze storiche (infatti si chiamano "piccole Gerusalemme d'Italia"). Ogni Sacro Monte è formato da una serie di cappelle che accolgono antiche statue a grandezza naturale raffiguranti scene della vita di Gesù, di Maria o dei Santi: noi non avevamo mai visto niente del genere. E neanche l'UNESCO, dato che oggi fanno parte del Patrimonio dell'Umanità.
Quando li abbiamo visitati, abbiamo subito pensato di scrivere un libro, che sarà in libreria il 12 maggio (Ancora Editrice): "Da pellegrini sui Sacri Monti" (puoi ordinarlo qui).
Se vuoi averne un'anteprima, guarda il booktrailer: buona visione!
Sono nati come luoghi di pellegrinaggio tra il XV e il XVIII secolo, quando non ci si poteva recare in Terrasanta per via delle contingenze storiche (infatti si chiamano "piccole Gerusalemme d'Italia"). Ogni Sacro Monte è formato da una serie di cappelle che accolgono antiche statue a grandezza naturale raffiguranti scene della vita di Gesù, di Maria o dei Santi: noi non avevamo mai visto niente del genere. E neanche l'UNESCO, dato che oggi fanno parte del Patrimonio dell'Umanità.
Quando li abbiamo visitati, abbiamo subito pensato di scrivere un libro, che sarà in libreria il 12 maggio (Ancora Editrice): "Da pellegrini sui Sacri Monti" (puoi ordinarlo qui).
Se vuoi averne un'anteprima, guarda il booktrailer: buona visione!
domenica 2 maggio 2010
Orrori (e non solo) da gustare
Uno dei lavori che ci ha tenute occupate nei giorni scorsi consisteva nello scrivere un testo sul Sud Est asiatico, partendo dalle bellezze artistiche e naturalistiche per approdare al tema principe del volume, la cucina.
Ci siamo così ritrovate a studiare i piatti tipici di paesi esotici: passare tutto il giorno a leggere e scrivere di pietanze speziate dai sapori inconsueti ha stimolato la nostra immaginazione e ci ha fatto venire voglia di introdurre alcuni cambiamenti nella nostra vita.
Dal più impegnativo al più semplice, eccoli qua:
1. fare un viaggio nel Sud Est asiatico e gustarne le specialità;
2. nell'attesa di poterlo fare, andare alla scoperta dei ristoranti etnici di Milano;
3. guardare la trasmissione "Orrori da gustare" di Andrew Zimmern, che abbiamo scoperto per caso su Sky.
Zimmern è un tipo curiosissimo e nel suo programma va alla scoperta di paesi più o meno esotici: accompagnato da guide locali, cerca di mangiare i piatti tipici, comprese le pietanze più strane: dall'armadillo all'opossum, dalle tarantole alle cimici, assaporando tutto con grande entusiasmo!
Orrori a parte, fa proprio quello che avremmo voglia di fare noi: viaggiare in posti bellissimi, incontrare le persone, gustare qualcosa di nuovo e curioso...
Quando un libro o una traduzione ci portano una ventata di cambiamento, siamo molto contente. Per questo ti dedichiamo il video di Andrew Zimmern: chissà, potrebbe farti lo stesso effetto!
Ci siamo così ritrovate a studiare i piatti tipici di paesi esotici: passare tutto il giorno a leggere e scrivere di pietanze speziate dai sapori inconsueti ha stimolato la nostra immaginazione e ci ha fatto venire voglia di introdurre alcuni cambiamenti nella nostra vita.
Dal più impegnativo al più semplice, eccoli qua:
1. fare un viaggio nel Sud Est asiatico e gustarne le specialità;
2. nell'attesa di poterlo fare, andare alla scoperta dei ristoranti etnici di Milano;
3. guardare la trasmissione "Orrori da gustare" di Andrew Zimmern, che abbiamo scoperto per caso su Sky.
Zimmern è un tipo curiosissimo e nel suo programma va alla scoperta di paesi più o meno esotici: accompagnato da guide locali, cerca di mangiare i piatti tipici, comprese le pietanze più strane: dall'armadillo all'opossum, dalle tarantole alle cimici, assaporando tutto con grande entusiasmo!
Orrori a parte, fa proprio quello che avremmo voglia di fare noi: viaggiare in posti bellissimi, incontrare le persone, gustare qualcosa di nuovo e curioso...
Quando un libro o una traduzione ci portano una ventata di cambiamento, siamo molto contente. Per questo ti dedichiamo il video di Andrew Zimmern: chissà, potrebbe farti lo stesso effetto!
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