venerdì 20 maggio 2011

Vita da Topi Scrittori - Panico da presentazione

Ecco il terzo racconto breve di Francesca della serie dedicata ad autori, traduttori editoriali e lettori. Buona lettura!

Vita da Topi Scrittori
Panico da presentazione

Di tanto in tanto Topo Scrittore veniva strappato al calduccio della sua tana tappezzata di carta per andare a presentare i libri che aveva scritto. Ormai erano qualche decina: dopo l’impegnativo Fenomenologia del caciocavallo aveva pubblicato L’arte di cucinare con gli avanzi (degli umani), poi dalla gastronomia era passato ad altri argomenti. Erano apparsi così la guida bestseller 101 luoghi da non perdere delle fogne londinesi e i frammenti autobiografici Vita da topi.
 
topo
 
Non ricordava neanche più quante presentazioni aveva fatto, ma ogni volta, quando si chiudeva alle spalle la porta della tana, un fremito di nervosismo gli percorreva le vibrisse. Passare dal rassicurante isolamento all’incontro con i topi lettori era un po’ come quando, nei giorni di pioggia, era costretto ad attraversare i canali di scolo gonfi d’acqua: il primo impatto era sempre uno shock.

A ogni presentazione, tutto era diverso: cambiava la città, cambiava la sede (dai sottoscala delle librerie ai vicoli bui, poco frequentati dagli umani), cambiavano gli occhietti di topo che lo fissavano, ma c’era una cosa che non cambiava mai: la Domanda Imprevedibile.

Per quanto avesse sviscerato un argomento, Topo Scrittore incontrava sempre un topo lettore che di quell’argomento aveva fatto la propria ragione di vita e perciò voleva ricevere lumi che lui non era in grado di offrire, ad esempio sulla particolare forma assunta dai buchini del caciocavallo in certe valli remote della Sila. In alternativa, la Domanda Imprevedibile serviva a mostrare evidenti lacune nei suoi scritti: perché non aveva inserito nella guida il 102° luogo imperdibile delle fogne londinesi? Sapeva che gli avanzi dei ristoranti di cucina molecolare erano più indigesti di quelli dei migliori fast food?

Topo Scrittore riusciva ad annusare quando la Domanda Imprevedibile era nell’aria, la vedeva materializzarsi, si sforzava di ricordare (senza alcuna possibilità di riuscirci) quella sperduta valle della Sila e il suo formaggio. Ogni volta si chiedeva se un giorno, alla milionesima presentazione, sarebbe stato anche in grado di prevederla, la Domanda Imprevedibile.

E subito dopo si chiedeva se sarebbe servito a qualcosa.

© 2011 Francesca Cosi. Tutti i diritti riservati

L'immagine è un'elaborazione grafica di Alessandra di questa foto di AlexK100; è rilasciata con licenza Creative Commons BY-NC-SA.

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