Facendo un giro in libreria si scopre che, come gli abiti, anche le copertine seguono la moda: di recente ad esempio si sono viste molte cover che ricordano le pubblicità americane degli anni Sessanta, come quella blu e rossa riportata sotto.
Ma al di là della moda, che cosa influenza la scelta delle copertine?
Innanzitutto la decisione è sempre ben ponderata, perché si ritiene che l'appeal del libro, e di conseguenza le vendite, dipendano in gran parte proprio dalla copertina (vedi anche il post "Libri e marketing" dedicato alle copertine e al marketing editoriale). Per questo, nel caso di un libro "importante", si richiede al grafico una mezza dozzina di prove, a partire da un punto fermo: se il libro appartiene a una collana o a una casa editrice che ha già un proprio stile, la copertina dovrà assomigliare a quel dato modello di riferimento.
Poi le diverse prove vengono sottoposte al vaglio di autore, editore e ufficio marketing. A questo punto scatta una serie di considerazioni:
- di colpo d'occhio generale (è troppo chiara/scura/confusa/minimalista/altro)
- di target (piacerà/non piacerà agli uomini/alle donne/agli appassionati di gialli)
- di gusto personale (mi piace/non mi piace).
Dopodiché, la scelta viene fatta, ma a volte i dubbi restano, come si vede da queste due prove di copertina per Manhood for Amateurs (pubblicato in italiano con il titolo Uomini si diventa, traduzione di Matteo Colombo): indovinate qual è la copertina scartata.
La seconda vi sembra già vista e rivista, anche un po' trita? Bene, è proprio quella che è stata pubblicata, anche nella versione italiana. L'altra è stata rifiutata. Misteri del marketing...
Per vedere una carrellata di copertine scartate messe a confronto con quelle pubblicate, clicca qui. Qui invece si trova un breve articolo del New York Times dedicato alle copertine rifiutate.
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