lunedì 18 luglio 2011

Dare i numeri... con i modi di dire

"Gliel'ho ripetuto cento volte!", "Ne sono sicuro al mille per cento", "Facciamo due (o quattro) chiacchiere"... quanti sono i modi di dire con i numeri? Varrebbe la pena contarli, tanto per restare in argomento, ma forse è più utile ragionare sul loro significato reale.

In molti casi, infatti, i modi di dire con i numeri non esprimono una quantità precisa, ma approssimativa, come in "Gliel'ho ripetuto cento volte", dove il 100 sta per un numero spropositato di volte. L'approssimazione è di segno contrario a quella che esprimiamo quando, ospiti a pranzo, chiediamo "solo due patatine": non ne vogliamo due di numero, ma poche.

Ecco dunque un caso in cui i numeri, che negli altri ambiti della nostra esistenza hanno un valore univoco e preciso, diventano indicatori generici di quantità, grande o piccola che sia.

Ci sono poi i numeri che si riferiscono a eventi storici o culturali, come nell'esempio "fare un Quarantotto": qui ovviamente non si parla del numero 48, ma dei moti del 1848, quindi il modo di dire indica una situazione di improvviso scompiglio generale.

E quando traduciamo i modi di dire con i numeri in altre lingue, che cosa succede? Se a volte è possibile renderli in modo quasi letterale, cambiando soltanto il numero ("Te l'ho ripetuto cento volte" diventa in inglese I told you a thousand times), in altri casi il numero si perde completamente, come ad esempio nell'espressione "sui due piedi", che in inglese può diventare straightaway. A dimostrazione del fatto che, nella lingua, i numeri non sempre servono per contare...


Sull'argomento consigliamo il volume di Carla Bazzanella, Numeri per parlare, edito da Laterza, di cui potete leggere due recensioni: Stefano Bartezzaghi su La Repubblica e Massimiliano Panarari sul Venerdì di Repubblica.

Sui modi di dire potete leggere anche questi post: Modi dire tra pancia e cervello, I modi di dire biblici: una vera... Babele, Arrivare dopo i fochi e altri modi di dire dialettali e "Tradurre modi di dire e proverbi".

La foto di Matthew Harrigan è disponibile qui e rilasciata con licenza CC BY-SA 2.0.

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