lunedì 11 aprile 2011

Per chi ha il terrore della pagina bianca...

Una volta ci siamo confrontate con un'amica traduttrice che ci ha confidato di avere il terrore della pagina bianca: per questo non scrive mai testi propri, preferisce tradurre.

Blank.

Il suo punto di vista ci ha incuriosito molto, perché per noi traduzione e scrittura sono profondamente legate: in entrambi casi ci sono vincoli a cui dobbiamo sottostare.

Nel caso della traduzione i paletti (o la "camicia di forza", come scrive l'autore e traduttore Tim Parks in questo interessante articolo) sono dati dal testo originale; nel caso della scrittura ovviamente si è molto più liberi a livello dell'organizzazione del testo e delle scelte lessicali e stilistiche, ma ci sono comunque dei vincoli da rispettare. Per noi che scriviamo principalmente testi divulgativi o saggi, ad esempio, i paletti sono dati dall'indice concordato con la casa editrice e spesso anche da un numero di cartelle prefissato. Inoltre, il pubblico della casa editrice ha certe caratteristiche, per cui anche il taglio del volume in qualche modo sarà predeterminato.

Quindi, chi ha il terrore della pagina bianca può stare tranquillo: non si scrive nel vuoto assoluto.

Può comunque essere utile avere a disposizione qualche strumento per la scrittura. Oggi ve ne segnaliamo tre:
  • Per testi di ogni genere, l'ottimo manualetto della Commissione Europea intitolato Scrivere chiaro.
  • Per i testi divulgativi, le Federal Plain Language Guidelines, linee guida per le agenzie governative statunitensi per migliorare la comunicazione con i cittadini. Sono piuttosto lunghe (117 pagine!) e dettagliate.
  • Per il web, l'e-book intitolato appunto Scrivere per il web, scaricabile qui cliccando in alto a destra.
La foto è gentilmente offerta da Cameron Cassan.

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