tag:blogger.com,1999:blog-4297252889504651616.post334968035932643512..comments2024-02-27T15:24:53.990+01:00Comments on Traduttrici letterarie e autrici - Cosi&Repossi: I peccati dei traduttori letterari (parte II)Francesca Cosi e Alessandra Repossihttp://www.blogger.com/profile/06986408911083826116noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-4297252889504651616.post-26794206800992386252013-12-02T10:03:28.941+01:002013-12-02T10:03:28.941+01:00Ciao Roberto!
Grazie per le tue riflessioni.
A p...Ciao Roberto!<br /><br />Grazie per le tue riflessioni. <br />A proposito del primo punto, siamo d'accordissimo con te che è necessario ritradurre i testi comparsi in traduzione italiana 40-50 anni fa, perché inevitabilmente sono invecchiati: il tessuto della lingua suona antiquato alle nostre orecchie e per apprezzarli pienamente si sente la necessità di leggerli in una traduzione più recente. Altra cosa, però, è ritradurre un testo ambientato nel 1830, come Madame Bovary, e mettere in bocca ai personaggi parole come "allucinante" oppure "figata" (o il "No way" dell'esempio): all'epoca nessuno le avrebbe usate e dal nostro punto di vista sarebbe un errore farlo, un "peccato del traduttore".<br /><br />Per il terzo quesito, quella che stai ponendo è forse la questione della traduzione modernizzante o arcaicizzante: quando traduco un testo del 1915, uso la lingua attuale (traduzione modernizzante) o mi sforzo di scrivere come farebbe un italiano dell'epoca (traduzione arcaicizzante)? Generalmente si modernizza, senza però utilizzare, come si diceva sopra, termini di uso evidentemente recente come "allucinante" o "figata".<br /><br />A presto!Francesca Cosi e Alessandra Repossihttps://www.blogger.com/profile/06986408911083826116noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4297252889504651616.post-45368879257383692202013-12-01T18:47:40.255+01:002013-12-01T18:47:40.255+01:00Sul punto 1; a volte, tuttavia, quando si hanno tr...Sul punto 1; a volte, tuttavia, quando si hanno traduzioni non recenti di opere del passato, si ha l'impressione di un linguaggio 'superato'. Cito a memoria 2 esempi. La traduzione del 'diario del seduttore' di Kierkegaard nell'edizione BUR credo sia alquanto vecchia e tra l'altro si riporta un'introduzione di Cantoni (che, ad occhio, sarà del 1952, se non prima). In questo modo si ha un'impressione di 'arcaismo', dovuta non tanto a Kierkegaard, ma alla 'vecchiezza' delle traduzioni e dell'introduzione.<br />Un'impressione analoga l'avevo avuta leggendo Mosse sulle origini del nazismo, si vede che la traduzione è vecchia almeno di 40-45 anni; anche qui si ha un linguaggio per noi 'datato' e senza che sia imputabile all'autore...<br /><br />Infine proporrei un 3 quesito: come tradurre i neologismi 'del tempo'?<br />In Облако в штанах, Nuvola in calzoni, Majakovskij conia molti neologismi, che erano tali nel 1915; come li si traduce? come neologismi 'attuali' o passati?roberto bazzicanoreply@blogger.com