lunedì 11 aprile 2016

Quale guida turistica vorresti portare in vacanza?

Il bel tempo sta arrivando e il pensiero corre alle vacanze... e per noi che siamo appassionate di viaggi e di viaggi scriviamo, corre anche alle guide turistiche che abbiamo usato, a quelle che vorremmo portare con noi nelle prossime esplorazioni e a come vorremmo che fossero!

Per prima cosa, l'impostazione generale della guida è fondamentale per determinare la  soddisfazione di chi legge. Ad esempio, voi preferite una guida
  • con le foto delle principali attrattive o con solo testo? (Il prezzo varierà di conseguenza)
  • con la descrizione di tutti punti di interesse a pari merito o con un sistema (ad esempio le stelline delle guide Touring) che vi permetta di distinguere quali sono i luoghi imperdibili e quali invece potete trascurare senza rimpianti? 
  • con descrizioni dettagliate delle parti storico-artistiche o con quelle di alloggi e ristoranti?
  • cartacea (con il rischio che raggiunga il chilo di peso) o digitale (meno pratica da consultare)?
Le risposte dipendono, oltre che dai gusti personali, anche dal tipo di viaggio che si decide di fare: se partiamo per un mese con il solo bagaglio a mano, forse è meglio portare un ebook; se abbiamo voglia di fare le nomadi e improvvisare ogni sera albergo e ristorante, conviene avere una guida che offra qualche recensione (ma anche Tripadvisor aiuta!).


C'è però un aspetto che non cambia mai e che influisce sulla nostra decisione: com'è scritta, la nostra guida turistica?
Sfogliando qualche pagina a caso, ci annoia a morte oppure ci fa pensare che gli autori abbiano effettivamente visitato quel posto e vogliano farcelo immaginare rendendo viva ai nostri occhi la sua storia e gli aspetti culturali e sociali che lo contraddistinguono?

Per illustrare la differenza, vi proponiamo un test: riportiamo di seguito due brevi presentazioni degli stessi aspetti geografici e storici di Ancona e vi chiediamo di valutarle una dopo l'altra. Questa è la prima:



"Ancona (dal greco ankon, ossia gomito), capoluogo di regione, è una città affacciata sull'Adriatico che sorge su un promontorio costituito dalle pendici settentrionali del Monte Conero. Il promontorio del Conero forma a ovest un golfo al cui interno, cinto da una sottile striscia di terra, si trova il porto, sede di fiorenti scambi commerciali fin dal 387 a.C., quando fu fondato dai greci."

Adesso interrompete la lettura, distogliete lo sguardo dallo schermo e provate a dire che effetto vi fa quello che avete letto. Che cosa vi ricordate di questo breve testo? Che cosa vi dice della città? Come vi immaginate Ancona? In che modo questa descrizione vi risulterà utile, quando sarete lì?

Dopo aver risposto, provate a leggere il secondo esempio:

"La storia di Ancona è da sempre legata al mare, come si capisce osservando il grande porto sull'Adriatico che, oggi come ieri, costituisce il cuore pulsante della città, con i numerosi traghetti che vanno e vengono e i cantieri navali perennemente al lavoro.  
Che il porto rappresenti il cuore di Ancona è dimostrato anche dal nome della città: nel 387 a.C., infatti, i greci scelsero di fondare qui una colonia per i commerci via mare, perché il territorio presentava una sorta di gomito (in greco, ankon) che ben si prestava per fornire un riparo naturale alle navi. Una città-gomito, quindi, o città-porto naturale."

Adesso provate a ripetere l'esperimento: che cosa vi è rimasto impresso? Come vi immaginate la città? Come vi sarà utile quello che avete letto, una volta che vi troverete sul posto?

Per quanto ci riguarda, se la guida è del tipo 2, la compriamo, mentre se stiamo sfogliando la 1 ci riflettiamo sopra ancora un po'. Ricorda quei vecchi libri di testo in cui le informazioni erano proposte con un intento di oggettività e risultavano completamente piatte, noiose e difficili da memorizzare: qui ad esempio abbiamo una descrizione geografica che scivola via senza evocare immagini e un cenno storico uguale a mille altri. Il testo potrebbe continuare ad accostare infinite nozioni scollegate fra loro che non lasceranno alcun ricordo né forniranno grandi indizi per interpretare lo spirito della città.

Nella 2 invece c'è più vita, c'è la scelta di un punto di vista (la centralità del porto), ci sono immagini da visualizzare che possono rimanere in mente senza troppo sforzo (l'animazione della zona portuale, il golfo a forma di gomito), c'è più soggettività. Si costruisce un racconto nel quale le immagini della città odierna e i cenni di storia antica confluiscono dando un senso o una chiave interpretativa attraverso cui leggere questo luogo (ieri come oggi, Ancona è il porto ideale perché il golfo ha una forma a gomito, perciò quello di città portuale è stato il suo destino, racchiuso anche nel suo nome). Insomma, preferiamo leggere, e scrivere, guide di questo tipo!

Se ti dedichi alla scrittura e vuoi realizzare testi di tipo 2, ti consigliamo di leggere le 6 cose da fare per non annoiare i lettori come infarinatura generale e, per approfondire, il Manuale di scrittura creativa di Roberto Cotroneo. Contiene tra l'altro esempi pratici di testi che nascono come descrizioni piatte in stile verbale di polizia e piano piano, sotto la guida dell'autore, acquistano vita e diventano evocativi e interessanti.
E se vuoi sapere quali guide abbiamo scritto di recente, ti segnaliamo Olanda in bicicletta, da poco in libreria, e Itinerari francescani nelle Marche e nel Montefeltro (con il testo su Ancona!), in uscita.

Buone letture e buona scrittura a tutti!


L'immagine, di pubblico dominio, risale al 1890 e illustrava il gioco da tavolo creato per onorare la giornalista americana Nellie Bly che, dopo aver girato il mondo in 72 giorni, aveva scritto un libro dedicato alla sua impresa.

7 commenti:

  1. Se per un breve viaggio può bastare anche qualcosa di tascabile, per un viaggio più importante sicuramente la risorsa più esaustiva resta sempre la Lonely Planet per me... la definirei "la" guida per eccellenza!!

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    1. Ciao Chiara,
      grazie per il tuo commento!
      Abbiamo avuto occasione di sentir parlare il fondatore della Lonely Planet, Tony Wheeler, qualche anno fa ai Dialoghi sull'uomo: ha raccontato la storia della casa editrice e le sue esperienze di viaggio... bellissimo!
      D'altra parte, per tanti anni abbiamo tradotto e aggiornato le Rough Guides, perciò siamo molto affezionate anche a quelle!

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  2. Interessante riflessione! Anche io avrei scelto la guida 2 perché più piacevole da leggere.

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    1. Ciao Bianca,
      grazie per il tuo messaggio! Ci confermi, insomma, che vale la pena scrivere testi di tipo 2... e noi cerchiamo di farlo! In questi giorni ad esempio è in uscita una nostra guida all'Olanda in bicicletta e a breve uscirà anche quella in cui si parla di Ancona: ne daremo notizia sul sito!
      A presto

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Decisamente a favore di una guida che abbia un'anima dove, in un certo senso, la soggettività la fa da padrona!

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    1. Grazie per il tuo commento,
      ti auguriamo tanti bei viaggi in compagnia di guide che ti soddisfino!

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