lunedì 13 luglio 2015

L'insostenibile sfuggevolezza dell'acronimo

Ti è mai capitato di lottare con un acronimo misterioso? Provare a decifrarlo consultando le risorse generaliste di sempre, come i dizionari online, di solito non funziona, perché queste fonti riportano solo gli acronimi più comuni.

E certe lingue, ad esempio l'inglese, amano visceralmente gli acronimi, che tendono a moltiplicarsi in maniera incontrollata, producento tanti casi di omonimia (o forse dovremmo dire "omoacronimia"...).
Come risolvere il  mistero?


Ci aiutano le fonti specializzate, cioè i siti interamente dedicati agli acronimi:
  • Per l'italiano c'è il Dizionario degli acronimi, con tantissime voci, e anche Wikipedia fa la sua parte, con una pagina italiana che elenca gli acronimi di tre lettere.
  • Il database più completo, di lingua inglese, è AcronymFinder, che elenca le voci (oltre 4 milioni) in ordine di frequenza, presentando per primi i significati più comuni.
  • Per il francese (e l'inglese) c'è AcronymesInfo: la grafica è poco accattivante, ma le definizioni inserite dagli utenti sono circa 200.000. 
Buone ricerche e, se conoscete altre fonti, segnalatele nei commenti!


Se l'argomento ti interessa, scopri anche quali acronimi sono diventati nomi comuni.

Se vuoi scoprire altre risorse utili, leggi questi post:
L'immagine è di dominio pubblico, rilasciata con licenza CC0 1.0, e si trova sul sito di Pixabay.  

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