giovedì 31 gennaio 2013

Idee per... non trovare lavoro

A volte per affrontare un problema (ad esempio "come trovare nuovi lavori di traduzione?") può essere utile ragionare al contrario: invece di pensare a cosa fare, si può riflettere su cosa non si dovrebbe fare.

pensare al contrario-a testa in giù

A che cosa serve questa acrobazia mentale?

Forse ci sembra di fare tutto il possibile, ma in realtà stiamo tralasciando qualche azione cruciale che non ci viene in mente perché tendiamo a percepire solo le cose tangibili, concrete (quelle che facciamo, vediamo, tocchiamo) e non quelle "invisibili" (le azioni che non facciamo). Ragionando al contrario possiamo scoprire qual è.

E allora ecco che cosa fare per non trovare nuovi lavori di traduzione editoriale (ognuno può modificare questa lista in relazione al suo ambito professionale):
  • continuare a lavorare per gli stessi editori senza cercarne di nuovi 
  • evitare le fiere del libro
  • scansare le associazioni o il sindacato di categoria
  • essere assenti dal web
  • trascurare l'aggiornamento professionale
  • inviare cv senza allegare proposte di traduzione
  • inviare proposte di traduzione senza richiamare per sapere se sono piaciute
  • consegnare con un mese di ritardo sulla data stabilita senza avvertire
  • essere irreperibili via email e telefono.
E sicuramente ci sono altre cose che non ci vengono in mente perché non siamo abituate a pensare al contrario... Se ce le segnalate, ci fate un favore!

La foto di CaptureQueen è tratta da qui.

mercoledì 23 gennaio 2013

Come sarà il dizionario del futuro? Guarda il video

Che cos'è davvero un dizionario? Come lo si potrebbe migliorare?
Nel 2007 la lessicografa americana Erin McKean, cofondatrice del sito che ospita il dizionario online Wordnik, ha cercato di rispondere a queste domande con una brillante TED Conference (il video, che trovate qui sotto, è in inglese con i sottotitoli in italiano).

Nel tipico stile oratorio americano, che intrattiene, diverte e fornisce spunti al tempo stesso, ha parlato per un quarto d'ora delle parole, di come i dizionari cartacei siano costretti a limitarne il numero per motivi di spazio e delle possibili soluzioni offerte dal web a questo problema.

 

Tra le sue definizioni più divertenti, quella di polisemia: "l'abitudine di certe parole ingorde di prendersi più di un significato".

Dopo aver guardato il video, abbiamo messo il suo dizionario monolingua di inglese Wordnik tra i preferiti: oltre ai significati riporta i contesti d'uso, l'audio della pronuncia e non solo: di ogni parola sono anche disponibili sinonimi e contrari, lemmi usati nello stesso contesto, rime, altre parole che nella loro definizione contengono quella cercata, immagini che la illustrano... tutti strumenti utili per traduttori, studenti e amanti della lingua inglese.

Erin McKean tiene anche un blog di lessicografia, Lasers Optional, e ha formulato una legge di Murphy per i revisori, detta "legge di McKean": "Qualsiasi correzione del testo di un altro conterrà almeno un errore di grammatica, ortografia o battitura".

Grazie a Mike Farrell per aver segnalato il video sul forum di discussione dell'Associazione Italiana Traduttori e Interpreti!

giovedì 17 gennaio 2013

Imparare 1000 vocaboli stranieri in 22 ore

Quanto tempo occorre per imparare il vocabolario di base di una lingua?
Secondo il giornalista americano Joshua Foer, che si è cimentato nello studio del lingala (una lingua del Congo settentrionale), sono sufficienti 22 ore ripartite su un arco di 10 settimane. Foer ha descritto la sua esperienza nell'articolo Imparare una lingua in 22 ore, illustrando il metodo utilizzato e i risultati ottenuti (parlare in lingala con un nativo).
Memrise
Il giornalista si è servito di un sito Internet, Memrise, che insegna il lessico di varie lingue straniere sotto forma di gioco basato sulla ripetizione delle parole.

Incuriosite, lo abbiamo subito provato, e in effetti pare che funzioni. Dopo aver scelto la lingua che si vuole imparare, Memrise mostra a rotazione alcuni vocaboli di base, collegati all'audio della pronuncia.
Il trucco consiste nell'assegnare a ogni parola un "mem" cioè un concetto che ci aiuti a ricordarla. Ad esempio al portoghese caneta, cioè "penna" si può collegare l'immagine di una biro realizzata con un pezzo di canna di bambù (questo trucco non è nuovo, anzi, lo usavano anche gli antichi greci per memorizzare le parti di un'orazione; ne abbiamo parlato in un post sui modi migliori di imparare una lingua straniera).

Poi iniziano i test a scelta multipla: Memrise propone una delle parole che abbiamo appena imparato e ci chiede di individuare il traducente italiano in mezzo ad altri. Dopo alcune ripetizioni dalla lingua straniera all'italiano, il gioco inverte la rotta, presentando la parola italiana e chiedendo di recuperare quella straniera nascosta in mezzo ad altre, poi anche di scriverla.

Quando l'abbiamo convinto di aver imparato le prime 25 parole, Memrise ci propone la seconda batteria di 25, e così via. Possiamo interrompere il gioco quando siamo stufi e riprenderlo dallo stesso punto a distanza di qualche giorno o settimana, senza perdere niente.

La grafica è molto chiara e piacevole, e l'apprendimento dei vocaboli, di solito noioso, si trasforma in un gioco... che per di più non costa niente.

Per vedere tutti i corsi riservati ai madrelingua italiani, visitate questa pagina e in basso a sinistra selezionate "For Italian speakers": troverete il portoghese di base, il mandarino, i verbi irregolari inglesi, il latino, il francese per principianti e altro ancora.