mercoledì 9 febbraio 2011

Il traduttore fa la differenza?

Quando aprono l'ultimo bestseller americano, i lettori si rendono conto di non leggere il testo così com'è uscito dalla penna dell'autore, ma nella forma che gli ha dato il traduttore o la traduttrice?

Pare proprio di no, ha risposto Alberto Galla, libraio e vicepresidente dell'Associazione Librai Italiani in questa intervista. Poi ha mitigato un po' l'affermazione dicendo che i lettori forti o quelli che conoscono la lingua originale, forse, a volte...

Insomma: è stato sconfortante. Ma ce lo aspettavamo.
Eppure il traduttore fa la sua differenza, e che differenza. Per dimostrarlo (visto che a quanto pare ce n'è bisogno), abbiamo confrontato 4 traduzioni dello stesso racconto di Poe The Fall of the House of Usher, che in italiano si chiama La rovina o La caduta oppure Il crollo della casa Usher, a seconda delle edizioni.

Siamo alle prime battute del racconto, in cui il protagonista passa davanti alla "malinconica casa Usher" (e sul fatto che sia malinconica, tutte e 4 le versioni concordano).
Poi si sofferma a guardarla e vede, a seconda del traduttore, 4 cose diverse:
1. i pochi giunchi maleolenti
2. le scarse càrici in rigoglio
3. i radi filari di giunchi
4. i sedili.

Solo la quarta traduzione riporta un sedile al posto di una pianta, il che fa pensare a un possibile errore; le altre concordano sul fatto che le piante siano poche, ma un po' meno su altri aspetti: che piante erano, esattamente? Puzzavano o erano rigogliose? E i giunchi, che sono cespugli, crescono in filari?

Ecco che la presenza del traduttore si è manifestata chiaramente, ma solo perché abbiamo confrontato le 4 versioni e scoperto le differenze, come nella Settimana Enigmistica.
Ma davanti a una sola versione, chi se ne accorge? E allora molti restano nell'illusione che il testo sia nato dalla penna di Poe così com'è.

P.S.: Per i più curiosi, Poe aveva scritto a few rank sedges. Voi come l'avreste tradotto?

Ringraziamo l'autore e redattore Francesco Bicchieri che ha fornito l'incipit del racconto in lingua originale e in 3 versioni italiane edite.

L'illustrazione di Aubrey Beardsley (1872-1898) realizzata per The Fall of the House of Usher è tratta da qui.

10 commenti:

  1. ahhh interessante...io odio leggere romanzi tradotti dall'inglese e dal francese,forse perché parlo le due lingue, ma anche perché sono sempre critica della traduzione.

    a few rank sedges...
    - rank = può essere sia maleodorante che rigoglioso
    - sedges = di certo non sono sedili :-( ma carici o falaschi (erbe palustri con foglie lunghe e lineari della famiglia delle Ciperacee) simili ai giunchi? Forse.
    Io avrei tradotto "alcuni cespugli rigogliosi" senza andare troppo nei particolari, ma mantenendo il tono dello scritto originale.

    Non è facile tradurre libri, io preferisco traduzioni tecniche o commerciali, software, siti web.

    Una domanda, però, ma nessuno ha controllato la traduzione che parla di "sedili". Una cantonata davvero ;-)

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  2. Se si analizza "a few rank sedges" in contesto, credo si possa escludere "rigoglioso" e si debba optare per "maleodorante". Alcuni esempi di parole che appaiono nel paragrafo di apertura: dull, dark, dreary, oppressively, insufferable gloom, desolate, terrible, bleak, decayed, utter depression, hideous, iciness, a sinking, a sickening of the heart, unredeemed dreariness...

    Daniela

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  3. Inizio del racconto:

    "During the whole of a dull, dark and soundless day in the autumn of the year, when the clouds hung oppressively low in the heavens, I had been passing alone, on horseback, through a singularly dreary tract of country; and at length found myself, as the shades of evening drew on, within view of the melancholy House of Usher"

    Frase con "rank sedges":

    "I looked upon the scene before me - upon the mere house, and the simple landscape features of the domain - upon the bleak walls - upon the vacant eye-like windows - upon a few rank sedges - and upon a few white trunks of decayed trees - with an utter depression of soul which I can compare with no earthly sensation more properly than to the after-dream of the reveller upon opium - the bitter lapse into everyday life - the hideous dropping off of the veil."

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  4. Grazie a Adriana, Daniela e alla persona che ha gentilmente messo a disposizione il testo originale!

    Abbiamo scelto questo frammento proprio per le difficoltà che presentava e gli scenari che si potevano aprire traducendolo.

    "Sedge" è una pianta forse non molto nota da noi: la si poteva lasciare specificata (càrice o falasco, come ha spiegato Adriana) oppure prendere un'altra pianta più nota della stessa famiglia, come il giunco, per avvicinare il testo al lettore italiano. Un traduttore ha fatto la prima scelta, due la seconda.

    "Rank" può essere interpretato in due modi diversi (maleodorante vs rigoglioso), come dice Adriana, dando vita a scenari con atmosfere differenti. Probabilmente, come dice Daniela, dato il contesto cupo e opprimente, le piante erano più maleodoranti che rigogliose.

    Poi ci sono gli errori: "sedili" non si riesce a capire da dove sia venuto fuori, mentre "filari" è nato forse dal prendere la parola "rank" nel significato di "file, schiere" e dal fare qualche capriola con la sintassi inglese.
    Anche gli errori possono far parte della traduzione, per quanto ci si sforzi di eliminarli, e contribuiscono a descrivere la scena agli occhi del lettore.

    Insomma, non si può proprio dire che il traduttore sia invisibile!

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  5. A proposito di piante, Marina ci ha inviato un commento che specifica ancora meglio il senso che si dovrebbe dare a "few rank sedges" (grazie, Marina!):

    "In botanica cespuglio è un termine che non identifica alcuna tipologia di pianta. Le piante sono erbe, arbusti (quelli che a volte chiamiamo cespugli) o alberi.
    In questo caso si tratta di piante erbacee e giunco è un termine generico per indicarne alcune della famiglia delle Ciperaceae, alla quale peraltro appartiene anche la carice (sedge, appunto). Sono comunque erbe da zone umide, dagli steli alti, spesso riunite in folti ciuffi o file (rank), con fiori di varie forme ma quasi sempre verdi o giallini come le foglie, anche particolari, come le sfere del coltellaccio o il “puff” della tifa.
    Per qualche indicazione su questo vasto gruppo di piante vedi:
    http://www.zoneumidetoscane.it/accessibilita/files/schedeflora.html

    Per la traduzione, l’idea da dare è quella di ciuffi di erba alta e pozze d’acqua; maleolente e rigoglioso non so proprio da dove sono usciti."

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  6. Marina (non quella del cespuglio :))14 febbraio 2011 alle ore 11:25

    Io sono assolutamente contraria a sostituire i dettagli originali con altri solo perché più familiari al lettore di un dato Paese. Anzitutto perché lo trovo un 'trespassing' bello e buono, secondariamente perché se fossi un autore mi girerebbero le balle a vedere che mi si cambia un dettaglio senza giustificazione e in terza battuta perché si legge anche per conoscere nuove cose, quindi se un traduttore mi mette davanti la stessa zuppetta di sempre mi sta trattando come un'incapace

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  7. sempre interessantissimi gli articoli che segnalate, grazie.
    Marilena R. - Biblioteca di Piacenza

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  8. Come avete già sottolineato voi,
    prendere la parola "rank" nel significato di "file, schiere" equivale a fare qualche capriola con la sintassi inglese, quindi l'interpretazione di Marina rank=ciuffi non regge per una questione di sintassi: se fosse stato quello il significato, l'autore avrebbe scritto "sedge ranks".
    "Rank" va interpretato in contesto, come commentava Daniela, e nel contesto non ci sono descrizioni sull'organizzazione dello spazio: perché l'autore dovrebbe descrivere solo la disposizione di "sedges" ma di nient'altro? Credo che l'unica interpretazione possibile rimanga la connotazione negativa dell'aggettivo "rank", coerente l'atmosfera cupa e oppressiva del resto del brano.

    Roberta

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  9. Ciao Marina-non-del-cespuglio!

    In effetti quella che si ripropone è la questione della traduzione target-oriented vs source-oriented: avviciniamo il testo al lettore italiano o trasciniamo il lettore italiano verso il testo originale?

    Anche noi preferiamo mantenere il gusto dell'originale ma, al di là delle preferenze personali, la scelta dipende da tanti fattori: tipo di testo (nella varia ad esempio viene richiesta spesso una traduzione target-oriented), necessità o meno di inserire molte note a piè di pagina per spiegare termini estranei alla cultura italiana, decisioni della redazione...

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  10. Sempre la Marina a-cespugliosa :D15 febbraio 2011 alle ore 20:42

    So che gli editori sono riluttanti a infilare note in un romanzo, ma esistono romanzi in cui le note - in questo caso non del traduttore ma dell'autore - sono non dico parte stessa della trama ma sicuramente una chiave per approfondire i personaggi della trama. Ad esempio il Bartimeus di Stroud. IMO la concezione che vede le note come il fumo negli occhi è vecchia e va superata. Il lettore non è un cerebroleso che si spaventa solo perché vedere dei numerini a fondo pagina, così come non si spaventa se gli si nomina una pianta che non cresce dove abita lui ;)

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