domenica 31 ottobre 2010

Enigmistica della traduzione

Oggi vi propononiamo un gioco: pare che il professor Ernest Brennecke della Columbia University abbia ideato una frase in inglese che, con l'inserimento di una stessa parola in posizioni diverse, arriva ad avere ben 8 significati differenti.

La frase è: "I hit him in the eye yesterday." (Ieri l'ho colpito in un occhio)
Indovinate un po' qual è la parola magica?

Si tratta di "only", ossia "solo".

donna che colpisce uomo alla testa girls rule

Ecco le 8 possibili versioni (commentate da noi!):

1.ONLY I hit him in the eye yesterday. (Non l'ha colpito nessun altro, solo io).


2.I ONLY hit him in the eye yesterday. (L'ho solo colpito! Non l'ho mica ucciso).


3.I hit ONLY him in the eye yesterday. (Ho picchiato soltanto lui, ma avrei potuto fare una strage).


4.I hit him ONLY in the eye yesterday. (L'ho colpito centrando l'occhio: sono un tipo preciso).


5.I hit him in ONLY the eye yesterday. (Solo nell'occhio, non da altre parti).


6.I hit him in the ONLY eye yesterday. (La mia vittima ha un occhio solo).


7.I hit him in the eye ONLY yesterday. (Appena ieri).


8.I hit him in the eye yesterday ONLY. (Solo ieri, ma avrei potuto farlo prima).


Chissà se si può fare lo stesso gioco anche in italiano? Se vi viene in mente qualcosa, fateci sapere!

(Fonte: http://getdirectclient.blogspot.com/; per l'immagine ringraziamo OCAL)

mercoledì 27 ottobre 2010

Le disgrazie di un traduttore: dal film "La vita agra"

Avevamo parlato del libro La vita agra di Luciano Bianciardi in un post precedente, citando lo scambio di battute tra il protagonista, un aspirante traduttore, e la redattrice che lo bacchetta perché pretende una traduzione letterale.
Poi abbiamo scoperto che nel 1964 dal libro di Bianciardi fu tratto un film: vi proponiamo il dialogo sulla traduzione tra il protagonista, un rassegnato Ugo Tognazzi, e la redattrice... buona visione!

domenica 24 ottobre 2010

Come ascoltare le voci degli scrittori del passato

Quando leggiamo un libro che ci appassiona, a volte ci capita di pensare: ah, se potessi incontrare la scrittrice, o almeno sentire la sua voce!
In molti casi, però, la scrittrice è morta da un pezzo e non esistono video che la ritraggano, né registrazioni audio.

Che fare in questi casi?

Per gli autori di lingua inglese, abbiamo scoperto che alla British Library esiste un vastissimo archivio audio di autori britannici e americani, e che è possibile ascoltare qualche estratto nel piccolo museo allestito vicino all'ingresso. Così, durante il nostro viaggio sulle tracce di Virginia Woolf, abbiamo sentito un frammento della conferenza che la scrittrice tenne nel 1937 alla BBC, con una voce un po' fessa e una pronuncia d'altri tempi: emozionante.

Ma non è necessario andare fino a Londra per ascoltarla: la British Library sta pubblicando una serie di cd con estratti dei discorsi di celebri scrittori del passato, acquistabili qui.

copertina The Spoken Word British Writers cd pubblicato dalla British Library
Sul sito è possibile ascoltare gratuitamente alcune tracce; il discorso di Virginia Woolf, ad esempio, si può sentire direttamente qui usando Windows Media Player.

Tra gli altri brani liberamente ascoltabili sul sito della British Library ci sono Arthur Conan Doyle che racconta la creazione di Sherlock Holmes, Arthur Miller che parla del matrimonio con Marilyn, H.G. Wells alla radio.

Un altro progetto da tenere d'occhio, ma ancora in fase di realizzazione, è Historical Voices, che renderà disponibile online un database con le voci del Novecento che hanno fatto storia.

mercoledì 20 ottobre 2010

Una vignetta di Altan sul futuro dell'e-book

(Tratta dal sito de L'Espresso)

Si ride amaro con la vignetta di Altan: secondo una ricerca Istat, infatti, nel 2009 solo il 45,1% della popolazione (meno di un italiano su due) ha letto almeno un libro, e il 10,3% degli intervistati (uno su dieci) ha dichiarato di non avere nemmeno un libro in casa.

Se questa è la situazione, quali sono le prospettive per la diffusione dell'e-book?
Qualche risposta si trova in una ricerca commissionata dall'Associazione Italiana Editori e presentata al Salone del libro di Torino, scaricabile qui.

Nella ricerca, così come nella vignetta di Altan, la parola e-book viene erroneamente usata come sinonimo di "e-reader", alimentando la confusione su questo prodotto. L'e-book è il libro digitale, mentre l'e-reader (o e-book reader) è uno dei supporti hardware su cui l'e-book può essere letto (gli altri sono: PC, cellulari, tablet computer come l'iPad). Questo ci fa pensare che forse nemmeno chi ha commissionato la ricerca avesse le idee tanto chiare sulla materia; del resto la rilevazione risale al marzo 2009, quindi in un certo senso la questione e-book in Italia non era ancora scoppiata.

Stando ai risultati, il 20% degli intervistati è "probabilmente o sicuramente disponibile" a leggere contenuti di svago (ad es. romanzi) sullo schermo del PC o dell'e-reader, mentre l'11% ha dato la stessa disponibilità alla lettura di testi sul cellulare.

domenica 17 ottobre 2010

Vuoi organizzare le idee? Un software lo fa per te

Se ti serve un aiuto per organizzare le idee su un argomento, ad esempio per costruire la scaletta di un libro, di una relazione o di un intervento, puoi usare un software per mappe mentali che si chiama XMind, scaricabile qui.

La versione base per uso privato è gratuita e facile da usare: qui sotto puoi vedere un esempio che abbiamo realizzato in una mezz'ora di tempo per illustrare le nostre attività.
mappa mentale


In questo post di Cristina Mariani, invece, puoi trovare le recensioni di altri programmi simili.

mercoledì 13 ottobre 2010

La settimana del baratto: libri in cambio di... una notte in B&B!

Un'idea per una vacanza low-cost: nella settimana dal 15 al 21 novembre è possibile barattare libri, ma anche altri oggetti e perfino servizi (ad esempio lezioni di lingue) con un pernottamento in B&B. In tempi di crisi ci è sembrata un'ottima idea...

Tutte le informazioni sul sito della settimana del baratto.

lunedì 11 ottobre 2010

L'e-book in Italia: che cosa cambierà per traduttori e autori?

Oggi vogliamo condividere con voi qualche spunto su uno dei tanti temi trattati durante il convegno AITI del 7 ottobre (vedi post sotto): l'e-book e l'impatto che potrebbe avere su autori e traduttori.

Magari ancora non ci abbiamo riflettuto, ma può darsi che il mondo del libro così come lo abbiamo conosciuto cambi del tutto o in parte, un po' come è accaduto nel passaggio dal vinile al cd all'iPod. E di conseguenza potrebbe cambiare anche il mestiere di traduttore o di autore.

Ecco alcuni dati e riflessioni proposti dall'editore Piero Severi durante il convegno, integrati con ulteriori dettagli:

- Innanzitutto c'è da sottolineare la rapidità di penetrazione dell'i-Pad (nei primi 80 giorni ne sono stati venduti 3 milioni di pezzi in tutto il mondo, ossia 37.500 al giorno). Per fare un confronto, prendiamo il lettore di DVD: durante il primo anno ne sono stati venduti "solo" 375.000 pezzi (1.027 al giorno), il che la dice lunga sull'impatto che l'iPad potrebbe avere nel giro di poco tempo: è un mercato che potrebbe esplodere.

EBookreal

- Un altro dato: l'anno scorso, nel periodo natalizio, Amazon ha venduto più e-book per Kindle che libri fisici; nel suo catalogo ci sono circa 200.000 titoli di e-book.

- Un nuovo trend dagli USA: alcuni scrittori hanno deciso di vendere i loro e-book in modo indipendente, riappropriandosi dei diritti d'autore per questo formato: un esempio è Joe Konrath (qui trovate il suo blog). Nella produzione di e-book, infatti, i costi di produzione vengono abbattuti dell'80% (in particolare i costi di stampa, rilegatura, immagazzinamento, distribuzione), quindi i margini di guadagno per gli editori sono molto più alti, ma non è affatto detto che vengano divisi con gli autori e i traduttori... così Konrath ha deciso di mettersi in proprio.

sabato 2 ottobre 2010

Traduttori e riconoscimento della professione

Il riconoscimento professionale dei traduttori è il punto caldo su cui si dibatte da tempo nell'ambito dell'Associazione Italiana Traduttori e Interpreti (AITI).

Il 25% dei libri pubblicati in Italia, infatti, è in traduzione, ma quanti lettori conoscono il nome del traduttore del loro libro preferito? Per scoprirlo, possiamo fare un sondaggio fra gli amici (basta che non siano traduttori!), ma anche tirando a indovinare si può immaginare che la risposta sia la stessa: davvero pochi.

Questo dipende anche dal fatto che sui libri il nome del traduttore bisogna andarlo a cercare sul frontespizio oppure nel colophon. Solo pochi editori virtuosi lo mettono in copertina, come Alet e Meridiano Zero. Eppure è lui che fa il lavoro! (Anzi, lei, visto che nell'80% dei casi si tratta di donne).

Anche a livello di tutele, non siamo messi meglio: non ci possiamo ammalare, avere figli e nemmeno andare in pensione, perché non esistono leggi che ci tutelino in queste situazioni.

Per fare fronte a questi problemi, AITI si è mobilitata in una campagna mediatica e in una serie di incontri con le istituzioni per il riconoscimento professionale dei traduttori. Ecco alcuni articoli che sono stati pubblicati di recente: appello al ministro Brambilla, articolo del Corriere della Sera, blog Storie di oggi.



Si riparlerà di questi argomenti il 7 ottobre a Milano (via Macedonio Melloni 3, h 9), in un convegno organizzato da AITI Lombardia per fare il punto con le istituzioni e capire come stanno cambiando le cose.

Nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 17, una tavola rotonda con i rappresentanti dell'editoria e delle aziende per costruire insieme nuove pratiche di lavoro soddisfacenti per tutte le parti. Noi ci saremo, e Alessandra modererà la tavola rotonda editoriale: se vieni ci farà piacere vederti!

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